A cura di Matteo Ghiringhelli FT DO

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obesità rappresenta uno dei più gravi problemi di salute pubblica. Si tratta di una condizione caratterizzata dall’eccessivo accumulo di grasso che influisce negativamente sullo stato di salute, favorendo l’insorgenza di patologie di natura cardiovascolare, metabolica, respiratoria, osteoarticolare, tumorale¹.

Il tessuto adiposo, che una volta era considerato solo deposito energetico di riserva, è attualmente ritenuto un organo a tutti gli effetti² con capacità di secernere numerose sostanze che partecipano al controllo omeostatico dell’organismo. L’organo adiposo è costituito dal tessuto adiposo bianco e bruno, tessuti capaci di interconversione.

In condizioni fisiologiche, il tessuto adiposo viene accumulato in sede sottocutanea, l’incapacità del tessuto adiposo sottocutaneo di accumulare i trigliceridi in eccesso può portare, però:

  • aumento del grasso viscerale
  • sviluppo di depositi di grasso in siti ectopici, cioè all’interno di tessuti non-adiposi (fegato, cuore, muscoli)

L’obesità centrale o viscerale conferisce un rischio cardiovascolare maggiore rispetto all’adiposità periferica. Ampi studi di popolazione dimostrano un’associazione tra l’accumulo di tessuto adiposo viscerale e il rischio cardiometabolico³.
È noto, che la deposizione di lipidi in sedi ectopiche si associa con alterazioni precoci dei sistemi cardiovascolare e metabolico⁴. Ad esempio, nella popolazione generale l’aterosclerosi subclinica si correla con lo spessore del grasso epicardico e con la steatosi epatica⁵. Nei pazienti obesi la gravità delle apnee ostruttive del sonno mostra una forte correlazione con lo spessore del grasso epicardico⁶. Nondimeno, la distribuzione del tessuto adiposo è di particolare importanza nella patogenesi di disordini metabolici quali l’insulino-resistenza (IR) e il diabete di tipo 2. Ad esempio, l’alto contenuto di grasso intramuscolare è un marker di IR⁷.

Figura 1: tratta da Mariani, S., Lubrano, C., Basciani, S. et al. Deposizione ectopica del grasso nel paziente obeso: correlati fisiopatologici. L'Endocrinologo 17, 237–242 (2016). https://doi.org/10.1007/s40619-016-0240-8
Figura 1: tratta da Mariani, S., Lubrano, C., Basciani, S. et al. Deposizione ectopica del grasso nel paziente obeso: correlati fisiopatologici. L’Endocrinologo 17, 237–242 (2016). https://doi.org/10.1007/s40619-016-0240-8

È possibile valutare la quantità e la distribuzione del tessuto adiposo?

Sì, è possibile. Sono state sviluppate diverse tecniche per la valutazione della composizione corporea, da misure indirette molto semplici come il rapporto vita-fianchi, o la plicometria, fino a sofisticate misurazioni volumetriche dirette basate su tecniche di imaging tridimensionale (RMN e TAC). Altra tecnica utilizzata è la bioimpedenziometria, un esame utile alla valutazione della composizione corporea, quantità di acqua, di massa magra e di massa grassa, e della distribuzione del grasso corporeo, compreso il grasso ectopico.

La bioimpedenza è un ottimo compromesso tra gli esami gold standard più costosi (TAC e RMN) e le misurazioni antropometriche, in cui la precisione dell’esame è più discutibile in quanto maggiormente soggetta a errore metodologico dell’operatore. Inoltre la precisione della bioimpedeziometria è paragonabile agli esami gold standard, con il vantaggio di essere di più rapida esecuzione e più economica per il paziente⁸.

La gestione del sovrappeso prevede un approccio integrato basato su un corretto piano alimentare, un adeguato piano di allenamento e un cambiamento dello stile di vita. La bioimpedenziometria è un esame preciso e utile al monitoraggio del paziente a medio e lungo termine.

¹ Mariani, S., Lubrano, C., Basciani, S. et al. Deposizione ectopica del grasso nel paziente obeso: correlati fisiopatologici. L’Endocrinologo 17, 237–242 (2016). https://doi.org/10.1007/s40619-016-0240-8
² Cinti S (2005) The adipose organ. Prostaglandins Leukot Essent Fatty Acids 73:9–15
³ Britton KA, Massaro JM, Murabito JM et al (2013) Body fat di- stribution, incident cardiovascular disease, cancer, and all-cause mortality. J Am Coll Cardiol 62:921–925
⁴ Shimabukuro M, Kozuka C, Taira S et al (2013) Ectopic fat deposition and global cardiometabolic risk: new paradigm in cardiovascular medicine. J Med Invest 60(1–2):1–14
⁵ Baragetti A, Pisano G, Bertelli C et al (2016) Subclinical athe- rosclerosis is associated with epicardial fat thickness and hepatic steatosis in the general population. Nutr Metab Cardiovasc Dis 26:141–153
⁶ MarianiS,FioreD,BarbaroGetal(2013)Associationofepicar- dial fat thickness with the severity of obstructive sleep apnea in obese patients. Int J Cardiol 167:2244–2249
⁷ Samuel VT, Shulman GI (2016) The pathogenesis of insulin re- sistance: integrating signaling pathways and substrate flux. J Clin Invest 126:12–22
⁸ Raimann JG, Zhu F, Wang J, Thijssen S, Kuhlmann MK, Kotanko P, et al. Comparison of fluid volume estimates in chronic hemo- dialysis patients by bioimpedance, direct isotopic, and dilution methods. Kidney Int. 2013;85:1–11.